venerdì, maggio 19, 2006

Prodi riconosce: nel mondo siam diventati piccoli...


Nella sua replica di oggi al Senato, precedente al voto di fiducia, il presidente del consiglio Romano Prodi ha detto alcune parole importanti sulla nostra politica estera. "Dobbiamo riflettere sul perche' l'Italia abbia perduto il suo ruolo internazionale di media potenza, nonostante i suoi sacrifici e i suoi impegni internazionali", ha detto il premier. "Vedo - ha aggiunto - l'Italia sostanialmente esclusa dal delicato ruolo di arbitraggio con l'Iran, paese con cui massimamente abbiamo interessi economici. Siamo stati eclusi dalla responsabilità della gestione di questo problema, ed è stata inclusa la Germania. Dobbiamo riflettere su come è stato possibile".

Assolutamente corretto. Marcopolo, nel suo piccolo, ha puntualizzato più volte proprio questo aspetto. L'esclusione dell'Italia dalle trattative sull'Iran, che coinvolgono i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite più la Germania sono un chiaro schiaffo all'Italia che, oltre a essere il primo partner commerciale di Teheran, oltre a essere stato un alleato fin troppo fedele degli Usa, pur avendo pagato nelle missioni internazionali militari un grave tributo di sangue, si ritrova esclusa da ogni discorso internazionale anche in chiave di riforma dell'organo esecutivo dell'Onu.

Ricordiamo che per anni la nostra diplomazia è riuscita a bloccare il piano di Giappone e Germania (solo recentemente raggiunti da India e Brasile per formare i cosiddetti G4) di essere cooptati nel Consiglio tenendo fuori proprio l'Italia e, di fatto, ridimensionandone enormemente il ruolo. Saremmo, per intenderci, l'unico grande paese dell'Ue e l'unico dei tre paesi sconfitti nella seconda guerra mondiale a essere lasciati fuori. Ricordiamo che i cinque membri del Consiglio di sicurezza sono proprio i paesi vincitori del secondo conflitto mondiale.

Questo problema, completamente ignorato dal precedente governo e dal suo ministro degli esteri Gianfranco Fini, sarà sicuramente sul tavolo del nuovo titolare della Farnesina Massimo D'Alema. Speriamo che un ex comunista riesca a far rispettare gli interessi nazionali e l'italianità un po' più di un ex fascista.

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