mercoledì, maggio 10, 2006

Niente sesso, siamo...indonesiani


L'interpretazione più oscurantrista dell'Islam prende sempre più piede anche in paesi in cui la tradizione musulmana ha sempre avuto una connotazione moderata. E' il caso dell'Indonesia, dove tradizionalmente non è che la nudità abbia mai provocato scandali particolari. Anzi, era parte della vita quotidiana. E, invece, in queste settimane il paese potrebbe votare una legge sulla "pornografia" e sui cosiddetti "atteggiamenti indecenti" estremamente rigida.

A proporla è stata una coalizione di partiti islamici, conservatori, oltre a gruppi di religiosi e di attivisti islamici. Lo scopo di questi gruppi, e quando mai, è quello di "proteggere le giovani generazioni" dalla montante pornografia.

Ma è pornografia due ragazzi, o anche marito e moglie, che si baciano per strada? E' pornografia una minigonna? E' pornografia la rivista Playboy, che in Indonesia presenta meno nudi di qualsiasi altro giornale normalmente in vendita?

Sì per i censori devoti. Ed è pornografia anche per le minoranze presenti in Indonesia vestire i loro costumi tradizionali, fare le loro bellissime danze rituali? Le proteste da parte di questi gruppi etnici, delle donne, degli intellettuali, di gruppi giovanili non smuove le certezze di chi è convinto di guadagnarsi il paradiso impestando la vita agli altri.

Dove questi Savonarola col turbante non arrivano con la legge, menano le mani. Per esempio, solo il mese scorso Playboy ha lanciato la sua edizione indonesiana. Ebbene, di fronte agli inattivi poliziotti, la sua sede è già stata fatta oggetto di lanci di sassi da parte dei cosiddetto Fronte dei difensori dell'Islam e i suoi redattori intimiditi. E, come se non bastasse, la polizia ha fatto irruzione nella redazione e ha interrogato i giornalisti. La pubblicazione di Playboy è stata interrotta.

Migliaia di persone - spiega il settimanale Economist - sono scese in piazza, per chiedere di bloccare il provvedimento, ma altrettante hanno manifestato a suo favore. Sono tre i team di esperti che stanno studiando la legge e i consigli arrivati da tutte le parti. La speranza è che questi esperti modifichino la norma in modo da preservare un'interpretazione non fanatica dell'Islam tipica dell'Indonesia.

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